venerdì 9 marzo 2012

Cose che mi piacciono

Dopo il mio elogio al venerdì, ho cercato di pensare ad altre cose che mi piacciono:


Mi piace quando parlo di qualcuno e subito dopo lo incontro e così posso dire, senza bugie e conseguenti sensi di colpa, "stavo proprio parlando di te!" con aria stupita e felice. 

Mi piace mettere la musica alta e iniziare a cucinare, soprattutto affettare le verdure.

Mi piace svegliarmi con il caffè già preparato da qualcuno che si è alzato prima.  

Mi piace comprare un biglietto per un concerto e dimenticarmene. E poi ricordarmene il giorno prima dell'evento e sentire la frenesia di andarci. 

Mi piace stare zitta e guardare con aria interrogativa una persona quando a questa non viene in mente una parola; anche se la so cerco di resistere e dirla solo all'ultimo, quando vedo che uno è sfinito.

Mi piacciono i prati con l'erba tagliata perfettamente e mi piace chiedermi come mai l'erba del mio giardino è asimmetrica. Ma fa lo stesso, in ogni caso mi tolgo le scarpe e la schiaccio con i piedi. 

Mi piace pensare di essere magra quando ho addosso qualche vestito con cui mi sento bene. 

Mi piace fare degli abbinamenti di cibo schifosi. Il mio preferito è pucciare la carota cruda nello yogurt all'albicocca, usandola come cucchiaino. 

Mi piace quando i bimbi mi abbracciano senza un motivo. A me viene voglia di morderli e penso che non potrò mai avere un bambino mio, potrei fagocitarlo durante un attacco di tenerezza. 

Mi piace il male che fa l'ago quando perfora la pelle mentre faccio un prelievo del sangue o un piercing. A volte mi piace prendere un ago e far uscire una gocciolina di sangue dalle dita. Mi piace il modo in cui la gocciolina esce, che sembra che si gonfi come un palloncino. 

Mi piacciono le mostre d'arte, ma mi annoio dopo un po'. Vorrei poterle visitare velocemente e freneticamente, ma se ho pagato tipo 10 euro di biglietto devo stare almeno un po' dentro, sennò non ne vale la pena. 

Mi piace, quando sono arrabbiata, disegnare delle spirali con i pastelli o i pennarelli. A dire il vero anche quando non sono arrabbiata. 

Mi piace iniziare un libro nuovo in una giornata di sole. O di pioggia, fa lo stesso. Mi piace iniziare i libri nuovi, ma prima leggo sempre l'ultima frase per vedere se il finale me lo aspettavo o meno. 

Mi piace cucinare i dolci all'ultimo momento, trovando subito tutti gli ingredienti in casa. Quando arriva qualcuno all'improvviso e in dieci minuti preparo una torta mi sento realizzata. 

Mi piace infilare le mani nel sacchetto del riso quando lo apro, il rumorino che fa, l'amido che resta sulle mani e le fa diventare morbide e mia madre che mi urla "che schifo, basta toccare 'sto riso!".

Mi piace quando vai in un negozio, non hai abbastanza soldi e a un certo punto il commesso dice "Va bene così!". 

Mi piace quando nevica e io sono incavolatissima e Achille invece scodinzola esagitato chiedendosi che cos'è quella roba bianca, bagnata e fredda. 

Mi piace andare al mare e fare una vita da vecchia. Svegliarmi presto, mangiare un sacco di roba a colazione, andare a camminare, stare tutto il giorno in spiaggia e andare a dormire prestissimo, che il letto sembra muoversi dopo aver sentito per tutto il giorno in mare e la pelle ti brucia a contatto con le lenzuola. 

Mi piace ascoltare Alton Ellis o Solomon Burke, quasi sempre alla domenica mattina. 

Mi piace passare un sacco di tempo a pensare a cosa vorrei fare o come vorrei arredare la mia casa o a  dove vorrei andare in vacanza e soprattutto a come fare soldi per realizzare quanto ho pensato.

Mi piace bere un bicchiere di vino insieme a qualcuno mentre si aspetta che la cena finisca di cuocere. Mi fa sentire una persona sofisticata senza un vero motivo. Nel mio immaginario gli intellettuali benestanti bevono ogni sera prima di cena. 





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